Le immagine del colle di Monte Morone, amate e conosciute da molti cittadini, scorrono delicatamente e si aprono ai ricordi ed alla curiosità. La fede, la tradizione, i simboli religiosi, la Vergine di legno, antica e paziente ascoltatrice di preghiere e lacrime, la tenuta, le campane, storia e tradizione popolare custodita e celata da successivi cambiamenti di privata proprietà. Allora il pellegrinaggio di mille e mille piedi che portavano la speranza sul colle, ora, le immagini dei luoghi abitati da pochi ma amati dai molti.
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18 dicembre 2011
ANA MALNATE
SS. Messa e
Visita pubblica alla villa
di Monte Morone
A sinistra il Signor Piero Malnati, attuale proprietario del luogo, da secoli oggetto di pellegrinaggi nel giorno dell’Annunciazione (25 marzo). A destra il Sig. Carlo Croci- ANA Malnate.
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Madonna della Cintola
Situato nell'abitato di Monte Morone, simulacro legato al culto della reliquia della cintura appartenuta a Maria. Inizialmente dedicata alla Madonna Consolatrice, probabilmente la chiesa di Monte Morone ha subito l'influsso delle confraternite agostiniane assumendo il particolare della cintura, anche se non ci sono riferimenti ufficiali a tale devozione in quanto la statua è sempre descritta come "Vergine Maria col Bambino". Durante lavori di restauro della chiesetta di Santa Maria di Monte Morone è stata portata alla luce l'abside originale, le cui caratteristiche potrebbero confermare una leggenda del luogo secondo cui la chiesa originariamente era stata costruita per ospitare la statua di una Madonna Nera , ritrovata sulla salita del colle, poi trafugata dagli spagnoli nel 1536 (più possibile 1511 , vedi Storia). La statua attuale rappresenta la Madonna che porta sulle ginocchia il Bambino benedicente e tiene nella mano destra una cintura. La statua è in legno chiaro, intagliata da un pezzo unico, solo il Bambino è un pezzo aggiuntivo. Con un primo restauro del 1912 venne ricoperta di stucco e dipinta di azzurro. In seguito, all'inizio degli anni 80, la ricopertura iniziò a staccarsi e fu deciso di riportare alla luce la statua originaria. Successivamente anche le corone vennero sostituite, lasciando scoperto il capo del Bambino e cingendo quello della Madonna con un diadema di Stanislao Borghi. Stilisticamente ha caratteri simili alle sculture di Andrea da Milano (1492-1539) , autore di opere simili nella provincia di Varese, ed è stata scolpita probabilmente negli anni 20
http://it.wikipedia.org/wiki/Malnate#Santuario_della_Madonna_della_Cintola
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Un posto da favola, un luogo dove si coniugano bellezza artistica e natura è l'Oratorio monumentale dell'Annunziata sito al Monte Morone di Malnate all'interno dell'abitazione privata dei coniugi Flora e Piero Malnati. |
Alla visita, oltre che dalla squisita cortesia dei proprietari, vieni accolto da una pace e percepisci quasi un senso dell' "Infinito" che qui sembra quasi di toccare con mano. L'edificio sacro in questione si presenta oggi con finiture settecentesche, con un'aula di sei metri circa di larghezza per dieci alla quale si innesta il presbiterio, all'interno di una prestigiosa abitazione da cui svetta la torre campanaria ma l'origine viene fatta risalire al periodo tra l'VIII e il IX secolo con successivi rifacimenti agli inizi del '500. Riordinato nella sua funzione liturgica dalle visite di San Carlo Borromeo, alla fine dello stesso secolo si delineava una commistione tra luogo di culto e residenza, tendenza confermata nei secoli successivi con la costruzione di una residenza di compagna che ha inglobato l'Oratorio. Dedicato all'Annunciazione a Maria la cui festa cade il 25 marzo, verosimilmente il nucleo originario è di età longobarda come testimoniano l'altare squadrato rinvenuto durante gli ultimi restauri e le sepolture trovate sotto il pavimento della chiesa. La prima testimonianza scritta dell'esistenza dell'Oratorio o del Santuario della Madonna della Cintola, come viene anche chiamato, è del 1218 e se ne parla in una scrittura del Capitolo di San Vittore di Varese. La passione degli attuali proprietari, che trovarono il complesso in uno stato di incuria, e la competenza dell'arch. Ettore Mocchetti hanno permesso di ripristinare e mettere in evidenza le varie fasi di ampliamento nel corso dei secoli e l'architettura originaria come l'altare, l'abside, il passaggio per la torre campanaria attigua alla costruzione, gli affreschi all'interno in particolare quelli rappresentanti San Bernardo e l'Annunciazione o quelli rinvenuti nell'intercapedine tra la torre campanaria e la parete di allungamento del Presbiterio; meritano particolare attenzione anche le tele cinquecentesche che ornano le pareti della chiesa. All'interno troviamo anche la statua della Madonna della Cintola del 1517 restaurata recentemente dalla ditta Nardini di Milano che appare di una stupenda naturalezza e attorno alla quale si è sviluppata, nel corso dei secoli, una devozione particolare alla Madonna del Monte Morone soprattutto nell'annuale pellegrinaggio del 25 marzo giorno dell'Annunciazione. Contemporaneamente si sono create tradizioni e leggende come quella, molto diffusa in passato, che tutti i bimbi di Malnate nascessero dal pozzo del Monte Morone: per questo la Madonna della Cintola è venerata dalle donne in gravidanza. Vi è anche un nesso tra la cintura della Madonna e i neonati in quanto associata al rito antichissimo della pesatura dei bambini e questo spiega come mai in passato le donne gravide andassero in pellegrinaggio al Monte Morone per chiedere protezione e aiuto alla Vergine Maria durante la gravidanza e poi per i propri figli. Abbiamo accennato prima anche alle tombe trovate sotto la chiesa di cui quella centrale doveva essere di un personaggio importante e riferendoci al pozzo sopracitato esso attingeva l'acqua da una cisterna di età tardo romana e oggi adibita a cantina dei vini. Quanto presentato appare quindi come un luogo di interesse artistico e paesaggistico immerso com'è nel verde del parco circostante, la storia e la bellezza del luogo hanno contribuito ad accrescere il fascino della collina di Monte Morone agli occhi dei malnatesi ma non solo.
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di: Vezio Zaffaroni 12 luglio 2009 |
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Un Oddoni era nel 1248 abate priore dell'Abbazia di Ganna e ciò sembra confermare il legame tra Monte Morone e l'Abbazia di san Gemolo. Gli Oddoni vivevano nell'attuale curt dul Palazz di Rovera, erano molto ricchi e potevano contare su numerose ed estese proprietà (campi, boschi, valli, mulini…), vivevano altezzosi ed appartati nella loro abitazione simile ad un castello, tanto che forse non erano guardati con simpatia dai Malnatesi. Ma la diffidenza era reciproca, infatti in qualche atto notarile, quando si fa riferimento alla località di residenza del signor Francesco Oddoni, capita di vedere il nome di Malnate cancellato e sostituito con quello di Rovera e ciò suggerisce che gli Oddoni desideravano rimarcare che la località di Rovera era ben distinta da quella di Malnate. Nel Settecento gli Oddoni ancora pagavano ogni anno un piccolo tributo a Dulzago per la chiesa di Monte Morone, ma non erano soggetti a nessun controllo da parte del monastero, pertanto si comportavano da veri proprietari e, dato che risiedevano a Rovera, dei campi di Monte Morone si occupavano i massari che abitavano nei locali addossati alla chiesetta. Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento Gian Andrea Oddoni (morto a Varese nel 1826) ha perso in brevissimo tempo tutti i beni (cattiva amministrazione? debiti per gioco? …..) che la sua famiglia possedeva a Malnate. Si sa che nella seconda metà dell'Ottocento alcuni suoi discendenti svolgevano l'attività di negozianti a Varese; l'ultimo di questi, Angelo, è morto a Varese nel 1887, portando il cognome Odoni.
http://www.amiciricerchestoriche.it/scuola/pg086.html |
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vedi anche
22 febbraio 2015 Malnate Longobarda
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